giovedì 13 giugno 2013

Il primo colloquio gratuito in psicoterapia: è utile?

Chiunque cerchi su internet uno psicologo o uno psicoterapeuta nella propria regione o città, si ritroverà davanti ad una sfilza di nomi e siti internet di professionisti che offrono all'utenza il primo colloquio gratuito.
In questo piccolo articolo dibatterò i pro e i contro per questa scelta, del tutto personale da parte dello psicologo, in modo che il lettore possa farsi un idea più specifica su chi si trova davanti.

Iniziamo con il dire che l’ordine nazionale degli psicologi, in materia, non dà nessuna linea guida: in pratica il giovane professionista che si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro può decidere autonomamente se inserire questa opzione oppure farne a meno.
Ma perché lo psicologo dovrebbe fare un primo colloquio gratuito?
Sicuramente come prima motivazione c’è il fatto che è un modo piuttosto semplice di farsi pubblicità. Come molti di voi sapranno la pubblicità per un professionista del settore sanitario è praticamente nulla o quasi. Sicuramente le cose andavamo molto peggio prima quando tutto ciò era completamente distante dal mondo psicologico/medico. Ora invece su internet è possibile aprire uno spazio dove presentarsi e far capire il servizio che si offre. Nel mondo lavorativo moderno è molto importante essere competitivi nella dinamica di domanda/offerta, considerato inoltre il grande numero di professionisti di questo settore.

Il primo colloquio gratuito, poi, dà la possibilità all’utente che si approccia per la prima volta alla psicologia la possibilità di conoscere chi ha di fronte e capire se è ciò di cui ha bisogno. Lo psicologo invece può verificare se lui/lei è interessato a intraprendere un lungo percorso di cambiamento e di valorizzazione delle proprie emozioni.
Lo psicoterapeuta che percorre la strada del primo colloquio gratuito crede nella cosiddetta seduta conoscitiva. Io, terapeuta, conosco il paziente e capisco se lo posso aiutare ma soprattutto il paziente conosce me e capisce se si può trovare bene con me, se faccio al caso suo. Insomma la prima seduta è qualcosa a sé stante rispetto a tutta la terapia che poi si andrà ad intraprendere.
Ma le cose non stanno esattamente cosi.
 Il primo colloquio forse è il colloquio più importante di tutta la terapia, non è una semplice chiacchierata come molti pensano, anzi è proprio dalla prima seduta che si può capire se una terapia andrà più o meno a buon termine oppure ci saranno delle difficoltà. Offrire il colloquio gratuito potrebbe
aprire le porte a curiosi che non hanno realmente la minima motivazione ad intraprendere un vero percorso terapeutico, facendo perdere tempo al terapeuta che ha invece come prima motivazione quella di interessarsi in modo serio e professionale ai problemi che la persona porta nel setting terapeutico.
Ho conosciuto parecchi psicoterapeuti, che facevano uso del colloquio gratuito, che avevano pazienti che richiedevano il colloquio e non si presentavano o si presentavano una volta e poi non si presentavano più oppure che andavano in terapia con enormi difese riguardo le proprie emozioni.
Ma perché succede questo? Io me lo sono chiesto e ho cercato di capire cosa pensa persona che vede tale annuncio.
Sicuramente vedrei lo psicologo/psicoterapeuta svalutato delle sue funzioni. Perché sta offrendo un colloquio gratuito? Forse non è bravo abbastanza e vuole procacciarsi cosi i clienti? La sua formazione universitaria è minore, ad esempio, rispetto a quella di un chirurgo che si fa pagare 200 euro a visita?
L’utente potrebbe anche pensare in questi termini: vado a farmi una chiacchierata e vediamo cosa ne esce fuori tanto non pago nulla! 
 Le implicazioni di questa frase sono molteplici. La prima che salta subito agli occhi è che la persona non è realmente motivata nel mettere in gioco le proprie emozioni. Ma se non c’è motivazione non c’è impegno e lo psicologo/psicoterapeuta senza questi due fattori poco può fare per la persona. Anzi può essere che l’utente si presenti con aria di sfida: vediamo ora se questa/o capisce i miei problemi senza che io faccia niente per mostrarli. Ma la psicoterapia non funziona cosi. È un cammino che si fa insieme in cui terapeuta e paziente collaborano verso un obiettivo comune. Se uno dei due “viene a mancare” non si andrà da nessuna parte.
L’ultimo aspetto riguarda proprio lo psicologo/psicoterapeuta: fare il primo colloquio gratuito cambia le motivazioni anche nel professionista. La sua reale motivazione nel primo colloquio non sarà quello di aiutare sin da subito il paziente che ha di fronte ma cercare di convincerlo che lui/lei è la persona giusta. Secondo voi una terapia iniziata cosi può avere uno sviluppo? Difficile.

Il mio pensiero credo l’abbiate capito, lo psicologo è un professionista che ha sudato e studiato tanto per arrivare alla libera professione in modo competente. Non farsi pagare sin da subito, con chiarezza, sarebbe dare un messaggio sbagliato all’utenza che deve essere altamente motivata per intraprendere un viaggio nelle emozioni più profonde. L’aspetto economico ha un aspetto rilevante anche nel processo terapeutico.
Ora, se ne avete voglia, a voi la parola; aspetto le vostre impressioni sull’argomento.
Alla prossima!
Dott. Andrea Graziano